LA TORCIA SUBACQUEA
LUMEN
Il Lumen misura l'intensità di un flusso luminoso, artificiale o naturale che sia. In parole povere, ci indica la quantità di luce emessa dalla nostra lampadina e ci permette di scegliere il prodotto adatto alle nostre esigenze, considerando fattori come l'altezza dal suolo, l'ampiezza della porzione illuminata e persino l'atmosfera che vogliamo ricreare. Esistono principalmente 3 modi con i quali i lumen vengono indicati:
- lm/m= viene di solito usato per le strisce LED o altri prodotti di lunghezza notevole ed indica quanti lumen per ogni metro di lunghezza del prodotto vengono emessi. Ad esempio una striscia da 1.200 lm/m emetterà 1.200 lumen per ogni metro di lunghezza. Con 5 metri di striscia avremo quindi 6.000 lumen complessivi;
- lm/W= viene usato per la maggior parte dei prodotti LED ed indica quanti lumen per ogni Watt di potenza del prodotto vengono emessi. Questo valore indica anche l'efficienza di un prodotto. Infatti maggiore è il numero di lumen che un prodotto è in grado di emettere, maggiore sarà la sua luminosità a parità di potenza. Ad esempio un faro con 10 W di potenza e con una efficienza di 120 lm/W emetterà complessivamente 1.200 lumen mentre uno con una efficienza di 144lm/w e la stessa potenza di 10W emetterà 1.440 lumen quindi il 20% in più del faro precedente con lo stesso identico consumo di energia;
- lm= indicano semplicemente la quantità di lumen emessi in totale da quella lampada LED, e quindi la luminosità totale della lampada.
LUX
I valori di lux e lumen sono strettamente connessi: infatti i lumen indicano la quantità di luce emessa da una fonte mentre i lux determinano quanta luce è presente su una determinata superficie. Un singolo lux è equivalente ad 1 lumen per metro quadrato.
Ovviamente ambienti differenti hanno bisogno di intensità differenti e quindi di lux differenti.
Ad esempio un ufficio dovrebbe avere una illuminazione compresa tra i 250 e i 500 lux. Ma se nello stesso ufficio si eseguono lavori di disegno o su dettagli è opportuno salire fino a 750 o 1000 lux. Anche i negozi e i supermercati hanno bisogno di un'illuminazione importante che attiri il cliente ed esalti il prodotto e quindi non si deve scendere sotto i 750 lux.
WATT
Il Watt, invece, misura quanto è "energivora" una fonte elettrica, ovvero di quanta potenza necessita per funzionare e quindi quanto consuma a livello di energia elettrica. Com'è possibile allora che veniva usato come sinonimo di lumen e quindi per indicare la capacità di illuminare?
Nelle tecnologie passate, specie in quella a incandescenza, tanta più energia veniva assorbita dal dispositivo di illuminazione, tanto più luminoso questo era, in maniera quasi proporzionale dato che l'efficienza delle lampade alogene era bassissima e anche le differenze tra una marca e l'altra erano minime. Ad esempio, due lampade ad incandescenza una da 60 W e una da 100W, emettono sempre rispettivamente circa 650 e 1300 lumen. Oggi la stessa quantità di luce si può ottenere con il LED con un consumo energetico (Watt) dieci volte più basso.
ANGOLO D'ILLMINAZIONE O FASCIO DI APERTURA
Un aspetto spesso trascurato nell'illuminazione LED è l'angolo di apertura o fascio di illuminazione che risulta essere invece determinante per ottenere l'effetto desiderato. L'angolo di apertura indica come la luce emessa dalla lampada sarà proiettata e quindi diffusa nell'ambiente. A breve sarà disponibile un articolo che spiegherà in modo semplice e rapido come scegliere il giusto fascio luminoso in base all'altezza del soffitto e alla distanza dalla superficie da illuminare.
GRADI KELVIN
Un altro punto su cui spesso ci si confonde riguarda un'altra unità di misura che vedrete comparire ovunque sul nostro sito e in generale su tutti i prodotti LED, ovvero il Kelvin (abbreviato con K). Questo parametro indica la temperatura e nel mondo dell'illuminazione viene utilizzato per esprimere la tonalità di colore dei dispositivi.
- Nel range compreso tra 2700 e i 3500 K, avremo una sfumatura di bianco tendente al rosso, definita come bianco "caldo", in grado di comunicare calore e accoglienza.
- Dai 4000 fino ai 4500 K è la volta del cosiddetto bianco "naturale", una tonalità che cerca di essere il più neutra possibile e di replicare la luce solare.
- Tra i 5000 e i 6500 K, il bianco assume una tonalità "glaciale" chiamata bianco "freddo" o bianco ghiaccio.
FATTORI DA CONSIDERARE NELLA SCELTA DELLA TORCIA SUBACQUEA
- LA PROFONDITA' MASSIMA
Tra i fattori da considerare prima di acquistare una torcia subacquea c’è ovviamente la sua impermeabilità, o meglio, la profondità massima che è possibile raggiungere senza danneggiare il dispositivo. Nella maggior parte dei casi, le torce da sub presentano dei limiti massimi di profondità ben maggiori a quelli effettivamente necessari ai sub. Ma va anche detto che questo è un buon dato per capire la qualità e la resistenza generale della torcia stessa: quindi, senza per questo esagerare, è sempre meglio qualche metro in più. Ovviamente sarà necessario pensare a quelli che saranno gli effettivi utilizzi della luce da sub. Pensiamo per esempio a chi utilizzerà la torcia unicamente per pescare: come è noto in Italia la pesca sub con le bombole è vietata da quasi quarant’anni. Sapendo che in questo caso le immersioni saranno solamente in apnea, nella maggior parte dei casi sarà inutile dirigersi verso delle torce da sub con limiti massimi esagerati. - LA QUANTITA DI LUMEN
Stiamo pur sempre parlando di una luce, e quindi, tra i fattori da considerare per acquistare la migliore torcia da sub, è senz’altro necessario considerare anche la potenza della luce stessa. La potenza del raggio di luce è espresso dal numero di lumen garantiti: molto semplicemente, con una torcia con un numero di lumen troppo ridotti, non sarà possibile ammirare effettivamente dei fondali profondi e non illuminati. Anche qui, tutto dipende dagli utilizzi effettivi che si faranno di quella torcia. Chi ha in mente immersioni a profondità ridotte, in acque tendenzialmente pulite, potrà orientarsi verso delle torce deboli. Chi invece sa che userà quella torcia a delle profondità importanti, oppure per andare a pescare tra le rocce o nelle grotte sottomarine, avrà bisogno di parecchi lumen, tipicamente sopra agli 800. - IL SISTEMA DI ACCENSIONE
Negli anni il sistema di accensione delle torce da sub è cambiato molto, e non tutti i dispositivi in commercio presentano la medesima tecnologia. Meglio quindi tenere in considerazione anche questo aspetto per scegliere la miglior torcia da sub.
Teniamo presente che chi fa subacquea con le bombole ha esigenze diverse da chi fa apnea per esplorazione o pesca subacqea.
Un'accensione a ghiera (pulsante o testa della torcia rotante) prevede l'uso di entrambe le mani è poco indicato per chi fa apnea.
un'interruttore a slitta è sicuramente più facile da utilizzare, ma si deve fare attenzione a non accendere per sbaglio la torica, e trovarsi poi con la
batteria scarica.
Un compromesso ottimale è il pulsante a pressione, difficilmente lo si preme per sbaglio, lo si attiva con un dito. - L'AUTONOMIA DELLA BATTERIA
Quanto tempo può stare accesa una torcia subacquea dipende dal consumo della fonte luminosa e dalla capacità in
mah (milliamper ora) della batteria. un buona torcia deve montare una batteria del 26650 LI-ion 5000 maH.
Attenzione! controllare sempre il voltaggio della batteria con le specifiche del costruttore.
Maggiore è il valore in mah, maggiore sarà la durata della torcia.
PESIle torce soprattutto quelle professionali possono avere un peso di alcuni Kg.IL PESO DELLA TORCIA NON DEVE MAI FARE PARTE PESATA!se per caso in immersione la perdiamo diventeremmo positivi!
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